Guidovia Madonna della Guardia

NOTE DESCRITTIVE DEL SENTIERO DELLA GUIDOVIA AL SANTUARIO DELLA M. DELLA GUARDIA DI GENOVA BoLZANETO.

SOPRALLUOGO EFFETTUATO DA MAURO E GABRIELE IL 30/04/2024

Martedì 30 aprile 2024, abbiamo effettuato il percorso della ex-guidovia in questione, individuato come accessibile con ausili quali Joelette e/o K-Bike.

Il percorso verificato è lungo 5.4, km che è stato percorso in bicicletta per concluderlo A/R in mezza giornata; ovviamente con gli ausili noi abbiamo stimato che possa essere percorso ad una media di 1,5/2 km l’ora, data la dolce ma costante salita (ricordiamo che per essere percorsa agevolmente dalle carrozze, la pendenza doveva mantenersi di circa 6,5%).

La tempistica di andata e ritorno la prevediamo in circa 5 ore più le soste. Il dislivello complessivo è di 455 m. Si parte dai 355 m. dalla località Gaiazza, per giungere ai 808 m. del Santuario mariano.


Volendo accorciare di circa 1 ora l’andata e 30’ il ritorno, si può partire dalla località Sareto, a circa 10 minuti di auto sopra Gaiazza, dove troviamo un’ampio parcheggio in terra battuta, tavoli con panche e giochi per i bimbi. Da qui parte la guidovia, senza soluzione di continuità, che invece troviamo nel precedente tratto, intersecandosi alcune volte con stradine asfaltate interpoderali.

Partenza: Ipermercato COOP “I’Acquilone” ” di Ge-Bolzaneto per usufruire di una pausa caffè e dei bagni attrezzati; successivamente si riprendono gli automezzi per portarsi all’inizio del sentiero, in località Gaiazza o Sareto, nel caso si opti per il sentiero più corto.
In entrambi i casi bisogna prevedere circa 20 minuti di trasferimento per giungere al parcheggio, all’attacco del sentiero.

Il tracciato presenta per la quasi totalità due strisce di cemento di circa 25 cm, al cui interno si “guardano” due guide un ferro, distanti tra loro circa 80 cm, era l’antico “binario” su cui poggiavano e venivano trattenute le ruote delle carrozze. Questa peculiarità riteniamo che possa far procedere molto agevolmente la ruota della Joelette, senza gli scossoni che solitamente può subire nei consueti sentieri in terra battuta (peraltro come in questo sentiero, al di fuori delle due “guide”). Ovviamente i conduttori dell’ausilio dovranno procedere facendo attenzione a mantenersi su una delle due strisce, soprattutto quello posteriore che ha una visione minore.

Contiamo di effettuare una prova pratica di questa procedura entro giugno prossimo, con la disponibilità degli amici di Campomorone che hanno già effettuato alcune gite sulla guidovia, con la loro Joelette.

Il percorso si snoda prevalentemente all’ombra, regalando in alcuni punti panorami incantevoli sulla val Polcevera e sulla riviera di levante. A circa 1,20’ h dalla partenza, Il lungo e costante “serpentone” incontra due suggestive gallerie che fanno percepire il lento procedere delle carrozze che, per i 38 anni in cui funzionò la guidovia, portarono quasi 4 milioni di pellegrini!

Lungo il tracciato si incontrano vari slarghi dove ci si può fermare per il riposo ed il cambio degli accompagnatori, senza intralciare i numerosi Bikers che si allenano sulla guidovia e i sentieri laterali.

Giunti al Santuario, troviamo vari spazi, sia all’aperto che al chiuso, per consumare il proprio pranzo al sacco. Nel locale del pellegrino sono collocati anche alcuni distributori di bevande calde, bibite e snack. Sono presenti alcuni ristoranti che offrono ottimi menu della cucina ligure ed anche un self-service (nel caso si pensi di pranzare presso i ristoranti o il self-service, è consigliabile la prenotazione).

Ovviamente sono presenti 3 servizi igienici accessibili in carrozzina (uno di questi esclusivo per disabili, nell’ala di levante del santuario, in prossimità del presepe permanente).

imbocco-sentiero

Il percorso offre prima un bel panorama sulla Val Polcevera e poi da quella che è sovrastata dai forti genovesi; un paio di brevi gallerie rendono vario il percorso che altrimenti potrebbe essere vissuto come monotono. L’arrivo è segnalato da un arco in ferro battuto (gemello di quello che troviamo alla partenza dalla Gaiazza) e da una mezza littorina con pannelli informativi sulla linea che è rimasta in funzione 38 anni.

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N.S. della Guardia Ge

In prossimità, sulla sinistra, incontriamo la prima cappella dove, leggenda vuole, sia avvenuta l’apparizione della Madonna al contadino di Ceranesi, successivamente, si effettua l’ultimo sforzo nell’affrontare la salita (ben più ripida di quella della guidovia!) che porta al piazzale del santuario.

Curiosità: la via di corsa era costituita da due banchine parallele di calcestruzzo su cui facevano ottima presa le ruote in gomma piena della motrice. All’interno delle banchine, due rotaie fungevano da guida dei bordini d’acciaio delle ruote, costringendo la vettura a scorrere nella sede. Nelle curve più strette erano previsti un cordolo esterno rialzato e una controrotaia interna.

Al Santuario, oltre alla maestosa struttura religiosa, è interessante visitare le sale degli ex-voto, presenti a migliaia ed alcuni anche centenari. Da vedere anche il presepe permanente fatto prevalentemente da materiale proveniente dal bosco, come cortecce degli alberi, gusci di noci e mandorle, ecc.; con vari meccanismi che animano alcune scene di vita contadina ed artigiana.

Ovviamente non mancano alcuni ristoranti che offrono specialità liguri, nonchè un self-service con sala per il pellegrino.

Prima di tornare, è consuetudine godersi il panorama offerto dal piazzale antistante il sagrato del santuario, dotato di panchine in pietra all’ombra degli alberi; sono presenti anche alcuni visori a monete che consentono di ammirare alcuni dettagli del golfo ligure che spazia dal monte di Portofino a Capo Noli.